ph. David Hammings |
Londra, nell' obbiettivo di un umbratile artista visivo l' elemento sorpresa non era stato mai contemplato.
Una tecnica perfettamente dominata, elevava le proprie immagini ad arte sublimata.
Poi, un giorno, smarrendosi nei meandri di un soliloquio infinito, si rimpossessò del proprio inconscio da tempo immemore tacitato .
E fu così che le sensazioni in divenire materico impressionaron la pellicola non più mero oggetto .
Il rischio non fu più conquista, ma satellite lunare sul quale atterrare .
Il vuoto esistenziale non più sistematica, ossessiva ridefinizione di spazi da captare, ma solo un fotofinish di autolesioniste relazioni, definitivamente da archiviare...
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