lunedì 10 ottobre 2011

GESHEM N° 5



Charlie Arper un dì si svegliò melanconico e distratto: dai pigmenti egli non era più attratto .
Dagli ampi finestroni della sua magione abbracciata da un parco, le sue pupille  scrutavan ben altro .
“ Cosa replicherò ai miei editori allorquando reclameranno ennesime, sorprendenti visive soluzioni? : che forse non possiedo più alcun controllo sulle intuizioni? “.
Ma ecco da una siepe di peonie chiomata spunta l' istrionico delfino, recante festante un sottile foglio di carta cangiante .
“ Babbo guardami attentamente ti prego, del Big Bang ho appena decriptato il mistero! “.
Con aria di paterna accondiscendenza, dolcemente con un cenno della testa gli fa segno di edurlo in merito la clamorosa scoperta .
Agili mani in una frazione di secondo scolpiscono un origami  dall' indecifrabile contorno .
“ Dunque ho compreso mio amatissimo del cosmo assistente: superbi, spaziali grafismi abitan già la nostra mente senza però accada mai niente .
Poi un giorno il grafismo si farà pensiero veleggiando alla volta del mistero .
La critica alla ragione pura tenterà di aver su di esso il sopravvento, ma sarà mio, e solo mio compito, non conceder ad essa nessun terreno di scontro . “
Ed una variopinta Arca delle idee, custodirà come guscio di noce tutte le creature fantastiche mie . “
Così il pater familias prese per mano il piccino, avvalendosi nella stesura dei bozzetti tutti del suo genio biricchino .

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