ph. Pier Paolo Ferrari |
“Cosa diverrò se te non avro?“, urlò disperato un mago alla propria incantata sfera .
Nembi minacciosi incombean sulle guiglie del sinistro maniero, mentre stormi di foschi volatili sorvolavan intorno .
Di nuovo implorante: “ Dunque non rispondi a me potente strumento! , proprio a me che di te fui demiurgo . “
Improvvisamente da spettrali anfratti una tonante voce si levò: “ Tu fosti il primo a tradire la tua ombra di poeta travisando barbari ardori per amori, torna dunque in te immantinente e non tormentarmi sì ingiustamente “.
Si rincorrono anime veloci nei siderei spazi di aurore boreali...
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